Il Presidente del Senato Ignazio La Russa annuncia la possibilità di portare cani e gatti al Senato. Polemica con Calenda.
Alla recente convention di Fratelli d’Italia tenutasi a Brucoli, in provincia di Siracusa, il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha fatto un annuncio che ha destato molta curiosità: i senatori potrebbero presto essere autorizzati a portare i propri animali domestici in aula. La proposta, se accettata, potrebbe rappresentare un cambiamento significativo nella gestione degli spazi istituzionali italiani.
La “rissa” verbale tra La Russa e Calenda
Secondo La Russa, “È giunto il momento di autorizzare i senatori a portare i propri animali domestici negli uffici personali all’interno del Senato”. Questa dichiarazione ha suscitato reazioni immediate, tra cui quella ironica di Carlo Calenda, che ha commentato sui social: “Finalmente le riforme che aspettavamo! L’Italia è salva”. La Russa ha risposto sottolineando che le riforme non competono al Presidente del Senato, ma al Governo, mentre lui può occuparsi della gestione delle aule e degli spazi. “Io non sono un maestro, ma qualcuno glielo dica a Calenda che le riforme le fa il Governo, il Presidente del Senato al massimo può governare il terreno, le aule”.
L’importanza degli animali domestici nei luoghi di lavoro
L’iniziativa di portare animali domestici al Senato si allinea con una crescente sensibilità verso il benessere degli animali, già presente in molte realtà private e pubbliche. La senatrice Michaela Biancofiore, capogruppo di Civici d’Italia, ha espresso il suo entusiasmo per la proposta, ringraziando La Russa per il suo coraggio nel sostenere un cambiamento che “segue l’evoluzione della società”. La Biancofiore ha ricordato come molte aziende internazionali, come Google e Amazon, già consentano la presenza di animali nei loro uffici, grazie ai benefici scientificamente provati che essi apportano al benessere dei lavoratori.
In particolare, la senatrice ha menzionato l’esperienza della giornata mondiale del cane in ufficio, celebrata nel giugno scorso, quando portò la sua cagnolina Puggy a Palazzo Carpegna, sottolineando come quella che sembrava solo una battaglia simbolica sia in realtà una necessità concreta per molti. “Era sinceramente una discriminazione inaccettabile e un controsenso che gli animali domestici potessero entrare ovunque ma non negli uffici di chi scrive le leggi” ha aggiunto la Biancofiore.
L’iniziativa è vista come un passo avanti verso una società più inclusiva e rispettosa degli animali. Con 32 milioni di animali domestici nelle famiglie italiane, il loro ingresso negli uffici del Senato rappresenta una naturale evoluzione della sensibilità pubblica. Come sottolineato dalla Biancofiore, sarebbe incoerente legiferare a favore degli animali e, allo stesso tempo, escluderli da uno dei principali luoghi in cui si decidono le loro tutele.
L’annuncio di La Russa ha aperto un dibattito che potrebbe presto concretizzarsi in una nuova regola, seguendo l’esempio di altre istituzioni e aziende all’avanguardia sul tema del benessere animale.
Qui intanto il post provocatorio di Calenda sul social X:
Finalmente le riforme che aspettavamo! L’Italia è salva. pic.twitter.com/hmx1zzPh7h
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) October 4, 2024